
Tecniche bondage
Le tecniche bondage sono prevalentemente riferite alla tipologia e, soprattutto, all’intensità della pratica dell’arte del bondage. La realizzazione di un rapporto in stile bondage prevede una conoscenza e una consapevolezza di ciò che si stia facendo. Questo significa che non ci si deve improvvisare, e che ad ogni livello di conoscenza corrispondono azioni da poter mettere in opera.
Catalogare le tecniche bondage potrebbe apparire poco rispettoso, data la pluri secolare tradizione che precede. Ma la necessità di fornire delle spiegazioni di base circa le tecniche bondage ci consente di suddividere in sezioni.
Soft bondage
Il soft bondage, che, va precisato, non è una tecnica bondage diversa dalle altre, quanto piuttosto un modo di sperimentannre la pratica del bondage, è la tipologia più praticata.
E’ indubbiamente il livello di iniziazione, nel quale donne e uomini si affacciano per la prima volta. Capita spesso che, anche dopo anni e anni di pratica, si preferisca questo tipo di approccio.
La tecnica del soft bondage prevede spesso l’utilizzo di accessori quali fruste, paddle per le sculacciate e un buon uso di abbigliamento ad hoc. I praticanti sperimentano l’uso di manette per legare polsi oppure caviglie, senza mai spingersi alla totale o parziale immobilizzazione di arti o altre parti del corpo.
Una variante del soft bondage è il barefoot, nel quale le attenzioni principali sono rivolte ai piedi, che vengono legati e poi stuzzicati. I piedi rappresentano una zona erogena molto amata dagli appassionati di bondage e bdsm in genere.
Il blindfolding è una tecnica bondage tra le più diffuse, tanto praticata che spesso non si sa neanche che si tratti bondage. Consiste nel far indossare al partner una mascherina per impedire la vista, e sensiblizzare maggiormente gli altri sensi.
Hard bondage
Per gli esperti di bondage la tecnica hard è la unica possibile via. Nell’hard bondage, noto anche come hardcore, è necessaria una buona conoscenza e non c’è spazio per l’improvvisazione. In questa tecnica si utilizzano spesso le corde con le quali fare nodi e legature. Le parti del corpo vengono immobilizzare, anche per discreti periodi di tempo.
Il dolore è una componente presente, che recita una parte fondamentale. Esso è visto come il mezzo per raggiunger il piacere più intenso, e a volte coincide con la ricerca stessa del piacere. E’ in questa tecnica di bondage che si fa ricorso alle antiche conoscenze giapponesi dello shibari e kinbaku, ricco di fascino e di tradizione.
Gli accessori dell’hard bondage comprendono strumenti più invasivi, come plug, dildo, strap on e altro. Anche in questa serie di pratiche l’abbigliamento riveste un ruolo di primaria importanza.
Sono molto praticate le tipologie del caning, pet playing, zentai, busting, play piercing e trampling.
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